ARCHITETTI LOMBARDI NELLA PRAGA BAROCCA E IN BOEMIA
di Remo Calcagni
Praga, 29 novembre 2019
Nella sua introduzione al convegno tenuto a Praga il 29 novembre il dr. Oldřich Janoto, presidente del Kotěrovo Centrum Architektury ha ricordato come la città di Praga, negli ultimi anni e in diverse occasioni, abbia celebrato i molti architetti e artisti dei laghi che nel corso del seicento e del settecento hanno contribuito alla costruzione della città antica che ancora oggi possiamo apprezzare.Il convegno si è tenuto presso l'Istituto italiano di cultura di Praga, all'interno delle celebrazioni del centenario dell'istituzione della Repubblica Cecoslovacca, ora repubblica Ceca, che ha coinciso con l'avvio delle relazioni diplomatiche con il nostro paese. Con la cerimonia si è aperta una mostra dedicata agli "Architetti Lombardi nella Praga barocca e in Boemia", ospitata in quella che un tempo è stata la cappella dell'Ospedale Italiano.
I lavori sono stati aperti da un intervento di S.E. Saverio Francesco Nisio, ambasciatore italiano a Praga, cui ha fatto seguito la direttrice dell'Istituto italiano di cultura dott.ssa Alberta Lai e il dott. Luciano Valaguzza, presidente A.I.C.C.R.E. Al convegno hanno portato i saluti il Presidente della Comunità Montana Alto Lario e Ceresio, in rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale dott. Alessandro Fermi e il dott. Edio Pozzi, prosindaco del comune di Alta Valle.
L'esposizione è corredata da un catalogo, in lingua ceca e in italiano, che raccoglie e descrive molte delle più importanti opere che segnano la struttura della Praga storica e di molte altre sparse nel territorio Ceco. Aspetto particolarmente interessante per le possibilità di visita della Boemia sulle tracce degli artisti intelvesi e ticinesi.
Al convegno ha partecipato, su cortese invito degli organizzatori, anche una piccola delegazione di APPACuVI che, con Ernesto Palmieri, ha portato un contributo sulle ragioni del singolare sviluppo nel territorio del Ceresio e del Lario di una ininterrotta catena di artisti e artigiani a partire dai secoli immediatamente seguenti la caduta dell'impero romano sino al XIX secolo.
Relatori d'obbligo sono stati i curatori della mostra e del catalogo, nelle persone del prof. Pavel Vlček e dell'arch. Cesare Visconti. Quest'ultimo ha evidenziato il permanere di legami tra la Boemia e la Lombardia, prendendo lo spunto da una possibile storia comune, rintracciata nella popolazione celtica dei Galli Boi, da cui hanno forse avuto origine Boemia e Baviera, che migrò nel V secolo a.C. nelle terre cisalpine. Artisti dei laghi in Boemia erano presenti nel XIV secolo con l'imperatore del Sacro romano impero Carlo IV e successivamente con il figlio: Venceslao IV che concesse ai Visconti di Milano il titolo di Duchi e Vicari imperiali.
Dal canto suo il prof. Pavel Vlček ha esordito collegando le due realtà: Boemia e Lombardia sul piano economico e demografico e ricordando come già nel XV secolo i costruttori Vlachi abbiano contribuito alla realizzazione del Castello di Praga (Pražský Hrad).
Il periodo più intenso della presenza degli artisti dei laghi inizia dopo la Battaglia della Montagna Bianca nel 1620, scontro decisivo nella Guerra dei trent'anni che sancisce definitivamente la sconfitta del mondo protestante e il mantenimento di Boemia, Moravia, Slovacchia e Austria nella sfera della Chiesa cattolica.
Nei secoli XVII e XVIII la presenza delle maestranze del lago sarà dominante a Praga e in Boemia. Nel materiale esposto in mostra e nel catalogo spiccano le figure di Carlo Lurago (1618-1684) da Pellio Intelvi e il suo discendente Anselmo Lurago (1701-1765) ma accanto a questi non è possibile dimenticare, tra i molti, Giovanni Domenico Orsi, Francesco Caratti, Giovanni Battista Ceresolla, Donato Felice de Allio, Giovan Battista Alliprandi e Bartolomeo Scotti. In un elenco lunghissimo che rinvia al contenuto della mostra.
Ultimo relatore del convegno il Ph Dr. Peter Kroupa, direttore del Dipartimento cura dei monumenti presso la Cancelleria della Presidenza della Repubblica. La relazione del dr. Kroupa, purtroppo compressa nella parte finale, i tempi sono andati ben oltre le previsioni, ha portato l'attenzione su autori meno noti, ma non meno interessanti, che hanno operato nella città di Brno quali i Garovo da Lenno e nella Svezia luterana. La mostra e in particolare il catalogo che l'accompagna, ricorda le molteplici opere di questi e di molti altri artisti dei laghi attivi nel mondo boemo.L'esposizione è rimasta aperta sino al 9 dicembre ma per tutti noi si apre la possibilità di visitarla. I programmi futuri contemplano la possibilità di trasferire il materiale espositivo in Lombardia, nelle primavera del prossimo anno, in una sede ancora da definire. Sarà pertanto possibile poterne apprezzare i contenuti così come disporre del ricco catalogo, sicura guida per quanti di noi vorranno visitare la Boemia e Praga sulle tracce dei soliti ignoti.