Misteri d'Archivio - Le Cinque Giornate di Como del 1848
Durante le mie ricerche nell'archivio parrocchiale della Comunità Pastorale di San Zeno, sfogliando tra le varie carte mi sono imbattuta in un documento ingiallito dal tempo con un titolo evocativo scritto con una calligrafia curata "Le Cinque Giornate in Como". Incuriosita ho letto solo la prima pagina "Nel 1848 trovandomi in Como, ove frequentavo la Scuola del 1° Corso Filosofico, ebbi ad essere testimone degli avvenimenti del Marzo in detta Città accaduti. Onde mi venne pensiero di far annotazione di quanto avvenne dal 18 al 22 Marzo detto…".
Ho compreso subito che mi trovavo davanti ad una sorta di "testamento olografo" di un giovane studente intelvese scritto a tre anni di distanza dal famoso episodio risorgimentale. Non è stato facile trascriverlo, la calligrafia e molte delle parole utilizzate, ormai per noi arcaiche, hanno richiesto una lettura attenta e una trascrizione accurata, ma pagina dopo pagina è tornato alla luce un racconto appassionato e avvincente "In queste brevi memorie io poi non ho scritto che quanto puramente vedeva coi miei occhi e poco di quanto da altri mi veniva riferito, onde chi bramasse conoscerne di più non gli sarà difficile interrogandone i mille altri che al pari di me attentamente osservavano e fors'anche v'avevano figura non solo di spettatore, ma ben anco di Attore; o attendendone la Storia la quale certo nelle sue pagine li avrà registrati, in aspettazione di miglior aura per darli alla Luce." Ebbene, a distanza di oltre centocinquanta anni siamo riusciti a ridare voce ai sentimenti travolgenti di quel giovane studente.
Il Diario non si limita a descrivere le Cinque Giornate che Como ha vissuto, ma nelle "Annotazioni" riporta l'episodio del "Battaglione Fauck comandato dall'Arcioni e Trotti e dal Capo Battaglione Battista Fauck Svizzero" nel suo viaggio verso il Tirolo Italiano fino a Castel Toblino.
Purtroppo il giovane patriota non si firma se non con le iniziali "G ....... a 2 Aprile 1851 CL".
Come il diario sia finito nell'archivio è un bel mistero. Anche il luogo di provenienza dello studente non è noto. Forse "G……a" è una città? E quale? Nessun paese della Valle ha tali iniziali. Molte sono le ipotesi e i punti oscuri che ruotano attorno al manoscritto. che devono ancora trovare una risposta.
Sta di fatto che mi sono appassionata ed entusiasmata per questi frammenti di storia e grazie a don Giovanni Meroni, arciprete della Comunità Pastorale di San Zeno, che mi ha concesso l'accesso agli archivi e digitalizzato il documento, ho coinvolto due miei ex alunni quindicenni: Luca Pedrazzoli che ha scritto l'introduzione e Claudia Galli che ha delineato nei suoi disegni alcuni dei luoghi di Como sede degli avvenimenti descritti nel Diario.
Ringrazio di cuore Stefania Pedrazzani, ingegnere e giornalista, ma soprattutto un'amica piena di entusiasmo e vitalità che sempre mi sprona condividendo i miei sogni, e Pietro Berra giornalista alle pagine culturali del quotidiano "La Provincia", poeta e scrittore per avermi permesso di dare voce alle parole di questo giovane pieno di ardore e passione.
A te "CL" dedico la nostra opera che il tempo non ha dimenticato.
Simona Castelli, presidente APPACuVI
Copie del libro si possono trovare presso l'Associazione APPACuVI.
Progetto PNRR "La cultura che accoglie – Borghi comacini in rete", intervento 2: "Conoscere, comprendere, comunicare: la condivisione del patrimonio come strumento di promozione". "Finanziato dall'Unione europea - NextGenerationEU" COMUNE PROPONENTE CENTRO VALLE INTELVI – COMUNI AGGREGATI CERANO INTELVI – SCHIGNANO CUP F99I22000130006.