Ercole Ferrata, Angelo con la croce (1660)
Ercole Ferrata, Angelo con la croce (1660)

LA NOSTRA STORIA

APPACuVI (Associazione per la Protezione del Patrimonio Artistico e Culturale della Valle Intelvi) oltre a promuovere e agevolare restauri, si propone di accrescere e diffondere la conoscenza del territorio (intelvese e limitrofo) promuovendo convegni, gite-studio, ricerche, pubblicazioni, visite guidate, conferenze e attività didattiche, in stretta collaborazione con scuole, università, musei, Enti pubblici, studiosi italiani e stranieri. Attualmente APPACuVI è l'associazione culturale di riferimento della Comunità Montana Lario-Intelvese.

L'associazione è retta da un Consiglio Direttivo composto da 7 membri.

APPACuVI è stata fondata nel 1973, con lo scopo immediato di operare restauri. L'idea fu di Giorgio Ausenda, che fu anche il primo presidente dell'associazione; gli altri soci fondatori erano: Bruno Gandola, Silvio Palazzi, Luciano Poletti, Arnaldo Ronchi, Pier Giuseppe Traversa, Emilio Vanini.

Tra il 1973 e il 1989 APPACuVI ha finanziato diversi restauri, utilizzando i proventi delle allora poche quote associative, di generose sponsorizzazioni da parte di alcuni soci e di raccolte di fondi mediante aste di oggetti donati da simpatizzanti, tombole e lotterie.

Dal 1977 al 1985 APPACuVI ha anche pubblicato alcuni calendari tematici, ricchi di notizie e immagini storiche, riguardanti fatti del passato, attività artistiche e artigianali, la morfologia della Valle, il dialetto. Tra i soci più precoci e prestigiosi ricordiamo in particolare Maria Corti, filologa, scrittrice e critica letteraria, originaria di Pellio Inferiore, dove passava gran parte dell'estate: il suo contributo fu assai importante sia per promuovere restauri o altre iniziative culturali, sia per i suoi preziosi moniti a mantenere un certo livello di qualità nelle attività dell'associazione.

Grazie al suo impegno, APPACuVI è stata coinvolta (insieme alla locale Comunità Montana) al convegno italo-svizzero sui dialetti della Lombardia e Svizzera Italiana tenutosi a S. Fedele Intelvi nel 1983.

Dal 1990 l'associazione, soprattutto con le ripetute presidenze di Livio Trivella, ha in parte mutato strategia, puntando anche a incrementare il numero di soci e a ottenere una maggiore visibilità, costruendo rapporti di collaborazione con enti pubblici e università, sia italiane che estere, fornendo la propria partnership a grossi progetti culturali anche transfrontalieri.

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